Banca Etica verso il 18 MAGGIO

Ricevo ed inoltro da BE

Gentili soc*,

ecco un resoconto (doc.1) della serata del 10 u.s. di presentazione delle liste per il rinnovo del C.d,A., unitamente a un prospetto (doc.2) di confronto sui tre punti discussi. Un terzo testo è un commento (doc.3) di un nostro socio.

Potete leggerli qui di seguito o scaricare i singoli allegati, come vi è più comodo. Vi invitiamo, a vostra volta, a inviare domande e osservazioni su BE e su come si sta sviluppando questo progetto. Sarà utile per arricchire il nostro dibattito. Potete inviare a questo indirizzo o scrivere su  https://www.facebook.com/gitcremonabancaetica/ .

 

I prossimi appuntamenti per la nostra provincia saranno:

  • 2/5 gruppo di ascolto a Crema presso la saletta della Caritas di viale Europa 2, per seguire il dibattito in videoconferenza tra i due candidati presidenti Anna Fasano (lista P) e Alberto Lanzavecchia (lista A). DALLE ORE 17. Aperitivo insieme
  • 3/5 sportello a cura del Git, a Cremona, nell’ufficio del banchiere ambulante, in via Massaia (presso sede Acli), per raccogliere deleghe cartacee e spiegare come votare online (orario: 15,45-17,15)
  • 10/5, sempre in videoconferenza, una novità: la Banca spiega il bilancio in anteprima; mezzora prima raccoglieremo deleghe cartacee e spiegheremo come votare online (dalle ore 17, da definire la sede)
  • 18/5 viaggio in pullman 25 posti a Bologna, con prenotazione entro 2/5 (insieme a Git Lodi, da confermare); punti di raccolta a Lodi, a Crema e a Cremona

Vi aspettiamo, per poterci insieme preparare sui diversi punti che saranno messi in votazione e quindi esercitare con più consapevolezza il nostro ruolo di soci.

 

Cordiale saluti e auguri.

Git provinciale

 

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Doc.1 – Resoconto

In vista del rinnovo del CDA di Banca Etica, previsto con l’Assemblea del 18 maggio 2019 a Bologna, il GIT di Cremona ha organizzato un incontro tra le due liste che presentano i propri candidati. Abbiamo quindi avuto l’opportunità di ascoltare dalla viva voce dei protagonisti quali sono le posizioni delle due compagini su alcuni punti strategici per la vita e lo sviluppo di Banca Etica.

Sono stati con noi Alberto Lanzavecchia, candidato presidente per la lista “Banca Etica aperta e innovativa” e Andrea Di Stefano per la lista “Partecipattiva”. L’incontro, tenutosi il 10 aprile presso la sede del Consorzio Sol.co a Cremona, ha visto una buona partecipazione di pubblico e un dibattito ricco di spunti.

I candidati hanno risposto alle sollecitazioni del coordinatore del nostro GIT, Piero Cattaneo su alcune tematiche come partecipazione, capitalizzazione, settori e aree di lavoro. Il pubblico ha poi posto alcune domande e problematiche ai relatori.

Sono stati toccati argomenti vitali per la Banca come il micro-credito, la green economy, l’economia civile e circolare, il rapporto con il terzo settore, l’educazione finanziaria, l’attenzione ai giovani, i GIT e i coordinamenti d’area e il loro ruolo, i valutatori sociali, l’attività della Banca per e nel Sud del mondo, che pare essersi purtroppo molto ridotta, la trasparenza, insomma tutto il “core business” di Banca Etica.

Un confronto utile e partecipato, che ha evidenziato, al di là delle differenze di posizione su alcune tematiche, la vitalità del dibattito e quindi la prassi democratica, cosa non necessariamente scontata ai giorni nostri.

 

Doc.2 – Confronto tra le posizioni emerse nel dibattito del 10 apr. a Cremona

 

1

Andrea Di Stefano per la

Lista “PARTECIPATTIVA”

Alberto Lanzavecchia per la

Lista BANCA ETICA APERTA E INNOVATIVA

INTRODUZIONE In un momento di proliferazione di prodotti etici, BE deve rimarcare la sua specificità.

La filosofia della lista è sviluppare insieme partecipazione e capitalizzazione, intercettando in particolare i giovani.

Bisogna saper scoprire nei territori le realtà da finanziare.

Personalmente ha fatto la scelta di non essere socio per mantenere la sua indipendenza editoriale quale responsabile di Valori.

Bisogna tornare a fare microcredito, anche nel Sud del mondo.

Curare le infrastrutture sociali (case, anziani, ambiente…).

Non inseguire start up fuori dalla propria attività principale (es. Satispay, che è anche in perdita).

 

2 Lista “PARTECIPATTIVA” Lista “BANCA ETICA APERTA E INNOVATIVA”
Settori / area di lavoro Lo snodo è la misurazione dell’impatto ambientale a partire dal gruppo BE.

Inoltre stringere maggiori rapporti con i portatori di valore, le grandi organizzazioni.

Stare nelle reti come DES e GAS. È rispetto a queste reti che si deve progettare anche lo sviluppo della banca come presenza nei territori tramite filiali leggere, sviluppatori …

Perché gli Atm? bisogna spingere il digitale sia nei pagamenti che nella – ad es. – geolocalizzazione delle strutture della banca come delle iniziative dei Git recuperando aree interne e terre alte emarginate.

I crediti verso la clientela sono meno della metà del totale attivo della banca.
Non sacrificare utili per far fronte ad iniziative estranee all’attività bancaria che poi hanno dato esiti negativi, con perdite di capitale.
Andare nelle grandi organizzazioni come Noi oratori o i circoli Arci e portare lì gli Atm.
Concentrarsi su nuovi prodotti (es. Piani individuali di risparmio [Pir] etici).

 

3 Lista “PARTECIPATTIVA” Lista “BANCA ETICA APERTA E INNOVATIVA”
Capitalizzazione Va bene porsi l’obiettivo di far crescere il capitale sociale, a patto che proceda su concreti obiettivi di tipo valoriale e su una progettualità che sollecita/risponde certo al terzo settore, ma anche all’economia civile.

Naturalmente ci sono dei parametri tecnici e di legge che non si possono ignorare.

Premiare forme di ritorno economico, diverse dalla distribuzione di dividendi, premiando la fedeltà di chi è socio per periodi di tempo più lunghi.

Non tocca ai soci sostenere la crescita della banca, hanno già dato. Bisogna coinvolgere i grandi soggetti.

Dall’altro non impegnare il capitale dei soci in operazioni di rischio.

La legge non dice diritto di recesso = diritto al rimborso, va bloccata questa deriva. Se aumentassero i recessi, con quali criteri si procederebbe?

Remunerazione dei soci, non con la cedola, ma distinguere tra soci che investono e soci vogliono partecipare al progetto della banca, che beneficerebbero di una premialità nella filiera etica (bio, green, turismo, servizi …).

 

4 Lista “PARTECIPATTIVA” Lista “BANCA ETICA APERTA E INNOVATIVA”
Partecipazione Lista P punta a connettere stili di vita personali nei settori del biologico, della legalità, delle rinnovabili, fornendo le condizioni finanziarie per la loro crescita.

Esemplifica con le diffuse piccole unità di autoproduzione di elettricità scambiabili in precisi territori.

Quindi occorre dare ai Git linee di azione che inseriscano la banca in queste comunità che si organizzano dal basso.

Partecipazione sì, ma nella chiarezza dei ruoli.

Ma dov’è la partecipazione? Dov’è la trasparenza? Candidatura Fasano, perché? se dopo il primo mandato non potrà ripresentarsi? Allora è una candidatura ponte!

Oggi la partecipazione è gerarchizzata nei canali previsti dallo statuto che la ingessa e rende difficile il confronto orizzontale.

Lista A: per i Git vede sempre il ruolo di animazione culturale, il fare rete, opportunità professionalizzanti come è oggi quella dei valutatori sociali.

 

Doc.3 – Considerazioni di un socio

Gentili Signori,

avendo partecipato in data 10 aprile 2019 a Cremona all’incontro dei soci di BPE in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del CdA della medesima BPE, mi permetto di condividere schematicamente alcune considerazioni sparse al riguardo.

  • Il dibattito, che ha visto da un lato Alberto Lanzavecchia (Lista Banca Etica Aperta e Innovativa – BEAI) e dall’altro Andrea di Stefano (Lista PartecipAttiva – P), moderati da Piero Cattaneo (G.I.T. BPE Cremona), è risultato complessivamente interessante ed utile
  • È stato ben organizzato, con il moderatore che ha posto dei quesiti ai due esponenti di lista, raccogliendo man mano anche le domande degli ascoltatori, ed ha posto in luce il fatto che vi sono delle questioni significative all’interno di BPE, che in parte la lista BEAI vuole sollevare, in ciò presumibilmente interpretando gli umori della base dei soci di BPE
  • Quest’ultima da un po’ di tempo a questa parte sta lanciando segnali di disagio rispetto al modus operandi di BPE di questi ultimi anni, ad es. in tema di ascolto dei soci e dei territori, di partecipazione effettiva, di trasparenza e condivisione di alcune scelte del CdA, il tutto alla luce ed in stretta relazione con il patrimonio valoriale di cui BPE, sin dagli inizi, si è fatta portatrice all’interno del panorama creditizio nazionale, su spinta e sollecitazione della società civile, dell’associazionismo, di vari corpi intermedi della società italiana, del terzo settore
  • BPE, dopo gli anni della gestazione, della fondazione e della messa a prova delle sue capacità di ‘stare sul mercato’, a quanto pare si trova, secondo alcuni, nella situazione di poter / dover riflettere sulle proprie origini e sulle ‘concrete idealità’ che avevano spinto non pochi uomini e donne di buona volontà a farla nascere, per cercare di capire dove vuole andare nel prossimo futuro
  • Una volta divenuta istituzione, BPE sta forse correndo il rischio di irrigidirsi nelle logiche di apparato, allontanandosi da tutta una serie di sensibilità e di capacità di ascolto della base dei soci, che in non pochi casi possono sentirsi in difficoltà a rapportarsi con essa ed a condividerne acriticamente tutte le scelte
  • Soci e G.I.T. si danno da fare nei territori, con non poche difficoltà, visto il non facile contesto economico – sociale – antropologico di quest’ultimo decennio a livello nazionale (e non solo), ci mettono la faccia, cercano di far conoscere la finanza etica e non sempre trovano nell’apparato di BPE adeguate capacità di risposta e/o collaborazione, così come non sempre percepiscono un soddisfacente livello di condivisione di alcuni dei peculiari contenuti valoriali di questa realtà unica del panorama creditizio nazionale (non tanto a livello di principio, quanto di loro applicazione nel concreto dell’attività e delle scelte di BPE)
  • Personalmente mi ha colpito sapere che a quanto pare è venuta meno la disponibilità di PBE nel sostegno di altre realtà della finanza etica a livello europeo
  • Da questo punto di vista, il rappresentante della lista BEAI ha mostrato sia maggiore sensibilità rispetto ad alcune sollecitazioni emerse dalla base sia una più incisiva capacità di critica di alcuni aspetti dell’operato di BPE in questi ultimi anni, mentre quello della lista P (forse perché meno vicino all’operato del CdA e comunque sostenendo una lista che in linea di massima è legata all’attuale gruppo dirigente) è rimasto sulle generali, senza porre in evidenza particolari criticità interne a BPE, il tutto peraltro in termini assolutamente civili e rispettosi (cosa non da poco in questi tempi)
  • Salvo errore dello scrivente, dal dibattito è emerso che la lista P si pone complessivamente in continuità con l’operato di PBE di questi ultimi anni, mentre la lista BEAI propone dei cambiamenti rispetto all’attuale modus operandi di BPE, che sono ben illustrati nel relativo programma
  • L’incontro ha messo in evidenza il fatto che, in vista delle prossime elezioni, da cui dipenderanno per vario tempo gli assetti futuri e le scelte di BPE, occorre informarsi, partecipare al dibattito, per effettuare una scelta ponderata e consapevole, e soprattutto non rinunciare al proprio diritto di voto, informando e coinvolgendo i soci
  • Forse incontri del genere dovrebbero essere previsti con maggiore frequenza, al di là del momento elettorale, per meglio conoscere BPE e conoscersi tra componenti della stessa (CdA, G.I.T., soci), anche per via del fatto che in Italia da tempo il fenomeno della disintermediazione sta progressivamente erodendo gli spazi di crescita civica e democratica della nazione

Ringraziando per l’attenzione, invio i miei migliori saluti.

ezio alberti

 

admin

Un pensiero su “Banca Etica verso il 18 MAGGIO

  1. Grazie Enza, il due maggio ci sarò sicuramente anche come socio personale. Penso che scegliere Banca Etica sia un piccolo ma importante passo verso un altro tipo di economia, meno disumana, come sostiene anche Papa Francesco.
    Serena Pasqua

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